"Pensa come un uomo d'azione, agisci come un uomo di pensiero." (Henri Bergson)

I Nuovi Occhi.
Per tutte quelle iniziative, notizie e tematiche attuali che i mass-media trascurano o trattano con superficialità.
Spesso, infatti, la rilevanza di un tema sembra derivare maggiormente da esigenze di audience piuttosto che dall'importanza che l'informazione stessa dovrebbe richiedere. In quest'ottica gli eventi negativi prevalgono sempre sulle buone notizie, finendo per farci credere di vivere in un mondo peggiore di quello in cui in realtà viviamo.

L'obiettivo del blog è quello di stimolare e incentivare una
riflessione critica riguardo alcuni spunti di attualità che consenta di filtrare le informazioni, ma anche quello di evidenziare ciò che di positivo c'è, le “belle notizie” appunto, che non riescono a emergere perchè sommerse dall'infinità di quelle cattive; riuscire quindi, tramite i nuovi occhi, a osservare e comprendere più profondamente ciò che accade ogni giorno e ci circonda.

mercoledì 3 febbraio 2010

Strane leggi in Australia



E' uscito oggi sul Corriere della Sera on-line un articolo su una legge entrata in vigore in Australia che proibisce l'anonimato in Rete nel periodo elettorale. Dato che in questi giorni si discute anche in Italia sul limitare o meno l'utilizzo di alcuni strumenti di Internet (Youtube, Facebook e blog in generale), ho pensato che potesse essere un input interessante per stimolare una riflessione sul tema.

Niente più commenti anonimi su internet durante il periodo elettorale. Se un utente vuole pubblicare un’opinione politica su un blog, un social network o il sito di un giornale deve rivelare il suo vero nome e la casella postale. In caso contrario rischia di dover pagare una multa, insieme all’editore che ha ospitato il commento e che deve conservare i dati in questione per almeno sei mesi. Così stabilisce una legge dell’Australia del Sud, entrata in vigore, silenziosamente, il 6 gennaio e che avrebbe dovuto essere applicata in questi giorni, dal momento che il 20 marzo si terranno le elezioni nazionali.

IL MINISTRO - Ma il condizionale è d’obbligo perché, dopo l’insurrezione di blogger e cybernauti - e come spiega The Sidney Morning Herald è molto probabile che il provvedimento verrà abrogato. A promuovere la legge era stato l’Attorney-General Michael Atkinson (equivalente al nostro ministro della Giustizia) che così replicava ai critici: «Non c’è alcuna limitazione della libertà di parola; ognuno è libero di dire quello che desidera come se stesso, non nelle vesti di qualcun altro». Ma se impedire l’anonimato su internet è una mossa tecnicamente e politicamente spericolata anche per un regime dittatoriale, figurarsi nel caso di una democrazia.

LE REAZIONI - Come si poteva facilmente immaginare, le reazioni non si sono fatte attendere. Dalle proteste di cittadini e internauti alle critiche dell’opposizione fino alla presa di posizione della stampa, con in prima fila il sito dell’AdelaideNow. Ma il peggio è stato quando Atkinson, per difendere il provvedimento e la necessità di fermare l’anonimato in rete, ha tirato in ballo un privato cittadino: «Vi faccio un esempio», ha dichiarato ai media: «Spesso sul sito AdelaideNow compare un certo Aaron Fornarino di West Croydon che mi attacca. Ebbene, quella persona non esiste. È un’invenzione creata dal Partito liberale». Purtroppo per il ministro, Fornarino invece esiste eccome, ed è stato subito intervistato e fotografato dall’AdelaideNow.


LA RETROMARCIA - Forse è stato il colpo di grazia. In ogni caso martedì Atkinson ha fatto clamorosamente marcia indietro sul provvedimento. «La generazione dei blog crede che la legge originariamente sostenuta da tutti i politici e partiti sia troppo restrittiva. Ho ascoltato. Immediatamente dopo le elezioni farò in modo di abrogarla retroattivamente. Sarà anche umiliante per me, ma questa è la politica in una democrazia e ne accetterò le conseguenze». Una capitolazione benedetta anche dal primo ministro dell’Australia del Sud, Mike Rann, che così ha commentato: «L’Attorney-General ha ascoltato. Dunque nessun dibattito sarà soffocato. Nessuna censura politica di blog o commenti online, che siano anonimi o no». Parole sante. Ma soprattutto veicolate via Twitter. Perché in fondo, quando la libertà della rete è garantita, anche i politici cinguettano meglio.

Fonte:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_febbraio_03/australia-anonimato-rete_d1aebf4e-10bc-11df-ab8f-00144f02aabe.shtml


Carola Frediani

Nessun commento: